In questi giorni in vari comuni del Veneto gli alpini e la protezione civili stanno consegnando porta a porta delle fantastiche mascherine…gratis!
Andiamo però a leggere il foglietto illustrativo contenuto nella confezione delle mascherine:
- “NON è un Dispositivo medico chirugico né un dispositivo di protezione individuale (DPI)”;
- “NON è adatta all’uso per i bambini”;
- “NON garantisce la protezione dei suoi utilizzatori dal contagio da agenti patogeni, né garantisce il mancato contagio da agenti patogeni a soggetti terzi”.
I effetti le mascherine consegnate altro non sono che un pezzo di polipropilene che difficilmente si adatta al viso, riamanendo non aderente sopra e sotto la bocca di qualche centimetro: l’efficacia filtrante è quindi sicuramente compromessa e non conforme agli standard richiesti per la marcatura CE.
L’occasione è gradita per fare un po’ dichiarezza.
Tutti sappiamo che le mascherine chirurgiche NON sono DPI (dispositivi di protezione individuale), proteggono il paziente da eventuali agenti infettivi emessi da chi le indossa.
Diversamente le FFP2 e FFP3 sono DPI, quindi proteggono chi le indossa da aerosol solido e liquido, comprese le goccioline contenenti il temuto SARS_CoV-2.
Sia le chirurgiche che i DPI FFP2 e 3 sono dei dispositivi soggetti a marcatura CE, tuttavia in questo periodo emergenziale sono previste delle deroghe alla marcatura: i produttori devono comunque notificare la produzione di tali dispositivi rispettivamente all’ISS e all’INAIL (questi dovrebbero rispondere in tempi brevi permettendo quindi la produzione ed immissione nel mercato).
“Ogni altra mascherina reperibile in commercio, diversa da quelle sopra elencate, non e’ dispositivo medico ne’ dispositivo di protezione individuale, può essere prodotta ai sensi dell’art. 16, co. 2, del d.l.. 18/2020, sotto la responsabilità del produttore che deve comunque garantire la sicurezza del prodotto (a titolo meramente esemplificativo: che i materiali utilizzati non sono noti per causare irritazione o qualsiasi altro effetto nocivo per la salute, non sono altamente infiammabili, ecc.). Per dette mascherine non è prevista alcuna valutazione dell’Iss e dell’Inail. Le mascherine in questione non possono essere utilizzate in ambiente ospedaliero o assistenziale in quanto, non hanno i requisiti tecnici dei dispositivi medici e dei dispositivi di protezione individuale. Chi la indossa deve comunque rispettare le norme precauzionali sul distanziamento sociale e le altre introdotte per fronteggiare l’emergenza covid-19″ (fonte INAIL)
Ricapitolando, possiamo avere:
- mascherine con marcatura CE (chirugiche e FFP2 e 3);
- mascherine senza marcatura CE ma notificate, quindi comunque conformi ad assicurare la protezione;
- mascherine non marcate nè notificate: sostanzialmente pezzi di qualche cosa, cotone, polipropilene, tessuto/non tessuto, per le quali quasi sicuramente non è stata fatta alcuna prova, tanto che non possono essere utilizzate in ambiente ospedaliero nè in ambiente lavorativo.
Le mascherine consegnate gratuitamente dalla protezione civile appartengono al terzo tipo…gli stessi volontari al momento della consegna porta a porta utilizzavano però delle bellissime mascherine chirugiche…no comment!
Quindi per “ogni altra mascherina” nessuna attestazione dell’efficacia filtrante, verosimilmente molto bassa!
Per le mascherine notificate, eventualmente da utilizzare anche nei luoghi di lavoro ordinari, sarebbe buona cosa richiedere al fornitore la documentazione comprovante la notifica presso l’INAIL o ISS…i controlli degli SPISAL sono sempre più serrati!
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